L’incidenza di patologia neoplastica della tiroide è aumentata negli ultimi anni in virtù di un aumento della prevenzione delle patologie tiroidee ma anche per un aumento di riscontri occasionali, in corso di accertamenti per altre patologie. E’ necessario pertanto un corretto e appropriato inquadramento diagnostico, ovvero la definizione di un percorso integrato territorio-ambiente che coinvolga il Medico di Medicina Generale (medico di famiglia), l’Endocrinologo, il Radiologo, l’Anatomopatologo, il Chirurgo, il Medico di Medicina Nucleare. Le linee guida indicano quali sono gli esami di I° e II° livello; l’approccio ecografico si è modificato con l’introduzione di nuove tecniche di imaging che permettono una miglior definizione dei noduli sospetti, da sottoporre ad agoaspirato. L’esame citologico è fondamentale per la corretta indicazione all’intervento chirurgico, pur con i limiti della “zona grigia” intermedia, che anche le più recenti classificazioni non riesco ad eliminare. I casi meritevoli di un approccio chirurgico ed eventuale trattamento radio-metabolico, se necessario, saranno così definiti; le tecniche chirurgiche attuali migliorano l’effetto estetico, fino ad arrivare alle tecniche senza cicatrice. La terapia medica sostitutiva, gestita dall’Endocrinologo, sarà necessariamente personalizzata perché ogni paziente è diverso dall’altro; anche la modalità di somministrazione dovrà essere la più efficace per quel singolo paziente, proprio per questo l’apporto del Farmacista ospedaliero è essenziale e utile in questa fase. Il follow-up del paziente sarà necessariamente legato alla collaborazione tra Endocrinologo e Medico di Medicina Generale. In conclusione, lo scopo di questo evento è favorire l’integrazione e la collaborazione tra figure professionali diverse, attraverso un percorso diagnostico e terapeutico condiviso.
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CREDITI ECM 4 TRIENNIO 2017-2019